Una giornata in campagna con delle amiche speciali

È stato un venerdì davvero speciale quello del 17 marzo 2023, una giornata di sole trascorsa in un contesto agricolo ma al contempo cittadino, insieme ai dipendenti dell’azienda Bridgestone e alle ragazze disabili di Casa Aurelia e Casa Santa Rosa, due realtà che fanno parte dell’associazione Terra d’Orto Onlus.

Il punto d’incontro con i volontari è stato proprio Casa Aurelia, una casa di accoglienza per ragazze con disabilità e le loro famiglie, nata dal desiderio di due genitori di donare alla propria figlia e alle persone come lei un’alternativa di futuro possibile, mettendo a disposizione la loro casa. Questo in collaborazione con l’Istituto Santa Rosa, centro di riabilitazione per bambini e adulti con disabilità, una delle sedi operative di Terra d’Orto, associazione volta a promuovere iniziative finalizzate a migliorare la qualità di vita di persone affette da disabilità intellettiva e disagio psichico.

Partito da Casa Aurelia, il gruppo composto da 17 volontari dell’azienda, 12 persone fra Casa Aurelia e Casa Santa Rosa, 3 persone della comunità Il profeta (altra realtà legata a Terra d’Orto) e lo staff di RomAltruista, si è spostato verso il borgo di Castel di Guido, dove è stato accolto dalla cooperativa sociale Il parchetto, per un’attività di giardinaggio presso lo spazio esterno della Comunità terapeutica di Castel di Guido. Dopo una breve visita del giardino e dell’orto e un piccolo coffee break, i volontari e le ragazze si sono messi all’opera, seminando alcuni semi di zucca in dei vasetti, sotto la guida dei responsabili della cooperativa. Terminato il lavoro, il gruppo si è poi diretto al vicino circolo ippico Il pavone, per un bel pranzo tutti insieme a base di prodotti locali. Nel pomeriggio, si è proseguito il tour alla scoperta del borgo di Castel di Guido, con la visita della Chiesa dello Spirito Santo, della biblioteca adiacente e del Museo Contadino, un piccolo e prezioso angolo di storia da scoprire, sotto la guida dell’associazione Castel di Guido ed Altro, che si occupa proprio di valorizzare e promuovere il patrimonio territoriale locale. Infine, chi ha voluto o ha potuto portare con sé un libro da donare, lo ha lasciato nel Frigobook del giardino visitato in mattinata, un’iniziativa solidale del posto che permette a chiunque ne abbia voglia di donare un libro o prendere uno dei libri presenti, che restano a disposizione della comunità.

Una giornata intensa, ricca di risate ed emozioni oltre che di storia e cultura, in uno splendido scenario alle porte di Roma. Una giornata diversa per le ragazze e i ragazzi di Terra d’Orto, ma anche per i volontari dell’azienda Bridgestone, che hanno affiancato e aiutato le ragazze nelle attività e negli spostamenti, vivendo un’esperienza che ha permesso loro di conoscere più da vicino una diversa realtà e delle persone speciali.   

LA COOPERATIVA IL PARCHETTO

La cooperativa sociale Il parchetto è nata nel 2007. La sua prerogativa fondamentale è lo sviluppo di un’etica del lavoro come strumento per costruire relazioni, con l’intento di creare valore sociale nel territorio di riferimento. Collabora da diversi anni con la comunità terapeutica S.R.T.R. di Castel di Guido, attraverso l’inserimento di pazienti ospitati presso la struttura in tirocini lavorativi e lo sviluppo di progetti come: l’adozione volontaria del giardino, la coltivazione di un orto con tecniche naturali, il supporto alla ristrutturazione degli arredi interni. Il giardino della comunità terapeutica è chiamato “Oltre il giardino” e fra le altre cose ospita il Frigobook, un vecchio frigorifero riutilizzato come libreria da cui poter attingere liberamente i libri e nel quale è possibile lasciare i libri che si vuole donare e mettere a disposizione della comunità.

L’ASSOCIAZIONE CASTEL DI GUIDO ED ALTRO

L’associazione nasce da un gruppo di cittadini che ha sentito l’esigenza di preservare un patrimonio pubblico della periferia romana, una riserva naturale di biodiversità. Nel contesto paesaggistico del borgo di Castel di Guido, questo gruppo di abitanti, dopo aver riconosciuto in una vecchia foto alcuni antenati del posto, ha deciso di dare vita al Museo della civiltà contadina, raccogliendo in un unico luogo preziosi cimeli antichi: non solo macchinari, attrezzi, utensili agricoli che venivano utilizzati in altra epoca, ma anche le storie degli abitanti del borgo, attraverso un archivio fotografico messo in mostra nei locali del Museo.

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