Vacanze di volontariato nelle Filippine

In network Handson di cui Romaltruista fa parte è presente in 9 paesi del mondo. Nelle filippine, accoglie volontari anche stranieri per vacanze di volontariato.

Dal Blog di handson network:

Il post di oggi è di Brandon Kwong Development & Marketing Coordinator per il centro  Pan Asian Community Services, Inc. (CPACS)

Brandon è nato e cresciuto nell’area californiana di San Francisco, ha frequentato l’Università della California a Irvine e ha ottenuto una laurea in Psicologia e comportamento sociale. Oggi vive ad Atlanta, Georgia GA, dove lavora per il  Center for Pan Asian Community Services, Inc. (CPACS) come Development & Marketing Coordinator. Questo articolo è stato scritto quando Brandon era un volontario AMERICORPS VISTA (il servizio civile nazionale N.d.R.) presso il CPACS.

Lo scorso Ottobre, in delle circostanze piuttosto particolari, io e il mio amico abbiamo avuto la possibilità di andare nelle Filippine per un vacanza-volontariato con HandsOn Network/HandsOn Manila. Questa incredibile esperienza è stata particolarmente toccante per me; sono un cinese-americano di quarta generazione e non avevo mai viaggiato in Asia, e non ero mai stato da solo fuori degli Stati Uniti.

Il nostro viaggio è cominciato con il volo per Manila (dalla Georgia alla California, al Giappone, e poi alle Filippine), arrivando molto tardi la notte. Scesi dall’aereo non avevamo idea di cosa fare, né cosa aspettarci né dove andare – o addirittura chi doveva incontrarci. Dopo aver girovagato per un po per l’aeroporto, siamo stati finalmente accolti da alcuni rappresentanti di HandsOn Manila. Mentre eravamo sullo shuttle io guardavo dal finestrino ed ero completamente rapito dal paesaggio circostante. Nonostante tutti gli edifici, le strade, le autostrade e i ponti apparivano identici a una città congestionata degli Usa, tutto era comunque quasi surreale.

Il mattino seguente, siamo stati accolti e prelevati da Miss Perrey Belen, la nostra guida per tutto il resto del viaggio nelle Filippine. Perrey ci ha portato all’ufficio di HandsOn Manila, che consisteva in uno spazio piccolo ma accogliente. Ci hanno spiegato tutti i servizi e le opportunità di volontariato che  HandsOn Manila offre e coordina. Nonostante la loro modesta dimensione, era un onore incredible lavorare con una tale organizzazione che veramente fornisce la forza motrice per mobilitare i volontari, coinvolgendo sia aziende che privati tanto di  Manila quanto nelle Filippine. Mentre eravamo li, abbiamo studiato la comunità presso la quale ci saremmo trovati a lavorare a Boracay: un’isola turistica a sud di Manila che si annovera come la quarta migliore isola da visitare a livello mondiale, scelta dai turisti per il 2011.

La comunità Ati appartiene agli indigeni di Boracay, che si sono visti obbligati a spostarsi dai posti di origine per via della forte affluenza turistica verso l’isola. La maggior parte degli Ati vive in delle piccole comunità lontano dalle aree maggiormente turistiche. Ci è stato detto anche che gli Ati non possono nemmeno entrare nelle spiagge maggiormente turistiche a causa della loro carnagione piú scura. La comunità Ati nella quale abbiamo lavorato era organizzata da un piccolo gruppo di suore, con a capo Suor Vittoria. Queste suore collaborano con HandsOn Manila, in quanto accolgono volontari per lavorare nelle scuole e nelle attivita di tutti i giorni. Suor Vittoria ci ha spiegato che un po’ di tempo fa il governo aveva assegnato delle terre alla comunità Ati. Tuttavia, non avevano ancora potuto appropiarsi delle terre assegnategli per via delle resistenze da parte di oppositori e proprietari terrieri privati.

L’arrivo a Boracay – prima con l’aereo, poi con la barca, e infine con un Ape modificata per il trasporto di persone (un motociclo con un rimorchio attaccato, il principale mezzo di trasporto nell’isola) – fu per me magnifico, era un posto meraviglioso che non avevo mai visto prima; entro la fine del il viaggio ero convinto che non avrei mai piú visto un posto tanto bello nella mia vita. Dopo essere scesi dal triciclo, ci siamo sistemati nelle nostre stanze e siamo saliti su un altro triciclo con Perrey per incontrare gli Ati con i quali avremmo lavorato nei prossimi due giorni.

Abbiamo cominciato il primo giorno andando a scuola/asilo nido degli Ati dove l’età dei bambini oscillava fra i 4 e i 10 anni. Durante il giorno molti adulti erano fuori per lavoro, e i bambini venivano lasciati alle suore ed altri Ati. Noi servivamo la colazione ai bambini, che comprendeva succo di frutta e un piccolo pezzo di pane per ognuno. HandOn Manila ci aveva dato numerosi libricini colorati da dare ai ragazzi. È stato un po difficile perchè i bambini Ati non parlavano assolutamente l’inglese, e non parlavano nemmeno il Tagalog ( la lingua Filippina piú comunemente parlata) bensì un dialetto completamente diverso, per cui non possono comunicare con la maggior parte dei filippini di Boracay. Fortunatamente, molti bambini apprendevano velocemente, ed erano bravissimi ad insegnare agli altri la loro lingua.

Dopo aver trascorso del tempo con i ragazzi, questi erano entusiasti di giocare con me ed il mio amico mentre il resto degli adulti Ati cominciavano a preparare il pranzo. Il gioco con i ragazzi è stato, onestamente, l’attività piú divertente. Nella loro cultura, gli Ati non hanno un sistema educativo formale o un qualsiasi concetto di scuola. Sono state le suore ad introdurre per prime il concetto di scuola, cosi come l’abitudine ad indossare vestiti. Quindi i ragazzi erano veramente felici quando giocavano. Ci prendemmo una pausa con il mio amico ed andammo ad aiutare a  preprare il pranzo e a servirlo. Il cibo li consiste in tanti tipi di zuppe e verdure condite con pochissime spezie.
Dopo aver servito il pranzo ed avere assaggiato un po della zuppa, una piccola ciotola per tre, ci siamo allontanati ed il giorno dopo siamo tornati con dei regalini per i ragazzi che avevamo comprato al mercato –evidenziatori, gomme da cancellare, e diversi adesivi con numeri e lettere. Siamo arrivati precisamente quando si giocava, e quindi abbiamo giocato insieme ad alcuni dei loro giochi, per poi preparare di nuovo il pranzo per tutti.

Nell’insieme, è stato incredibile conoscere la cultura Ati. Io spero solamente che le questioni fra il governo e i proprietari privati connesse al trasloco della comunità Ati a Boracay si risolvano presto.

Per maggiori informazioni sulle vacanze di volontariato con Handson Manila, visita http://www.handsonmanila.org.ph/volunteervacations/

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