Un Passo

astradacorsaMi sono iscritta a Romaltruista a dicembre 2013. Da allora erano passati mesi, e non avevo ancora partecipato ad alcun progetto. La voglia c’era, ma più scorrevo il calendario e più mi accorgevo che gli eventi si ripetevano tutti regolarmente con cadenza settimanale, allo stesso orario, orario lavorativo, impossibile esserci e negli stessi posti, dall’altra parte di Roma, da raggiungere con i trasporti pubblici ! …Seeee..te saluto!

Credevo quindi che la mia voglia di fare volontariato sarebbe rimasta solo un dire e non un fare.

E invece mi sbagliavo! La newsletter di Romaltruista, è stata utilissima, anzi fondamentale nel mio caso, perché eventi fuori dalla routine del calendario, ci sono eccome! E il mio si chiamava “AST onlus – attività di volontariato per Astradacorsa” sabato 10.05.2014 dalle 14.30 alle 19.00 – 4 persone per attività ludiche, 10 persone per indicare il percorso ai partecipanti. Luogo: Villa Pamphili.

Sii è lui!E’ la mia villa preferita dove vado spesso, non posso rifiutare! Eppure…eppure nonostante la volontà (tanta), incredibile ma vero, non ero sicura! Stavo lì davanti al bottone “Mi iscrivo” immaginandomi di dirigere gli atleti come il vigile urbano di Alberto Sordi; caos, manifestazione rovinata, con atleti dispersi per i sentieri di Villa Pamphili e signor nessuno a tagliare il traguardo, oppure ancora bambini che piangono, madri inferocite. Poi la nuvoletta sopra la mia testa è esplosa di colpo e sono tornata sulla terra, e mi sono detta: ma che stai dicendo! Loro stanno cercando proprio te, sei adatta per entrambi i ruoli, vai! Così ho pigiato il button “Mi iscrivo” come Piero Pelù a The Voice! Ma si! Lo faccio!

E così alle 14.10 eccomi qua a Villa Pamphili, in una splendida giornata di sole; mi avvicino allo stand e faccio conoscenza con la capo progetto, gentilissima, che veniva da Ostia! (vergognati mi dicevo, vergognati, tu da dietro l’angolo!). Era insieme ad un’altra ragazza che faceva parte della Associazione Sclerosi Tuberosa, motivo principale per cui si correva questa gara in collaborazione con l’”Astra” una società podistica di Roma. La sclerosi tuberosa è una malattia rara, da non confondersi con la sclerosi multipla (!). E’ mortale poiché colpisce gli organi vitali e la si ha fin dalla nascita, ma nella maggior parte dei casi lo si scopre solo più tardi con una prima manifestazione di attacchi epilettici. Non si sa quasi nulla di questa malattia ma è importante che anche i bambini possano esserne informati da subito.

Da qui, il successivo compito di dare volantini ai bambini che si sarebbero iscritti alla corsa, rendendoli consapevoli del gesto. Ne arrivarono tanti. Tra tutti, ricordo un bambino, di 8 anni, occhi grandi, pelle ebano, sorriso incredibile, che una volta preso confidenza diventò adorabilmente sfacciato nel ritirare il pettorale dicendo: “ma io voglio il numero uno!”. E la mamma sorridendo “lui è così, vuole vincere sempre!”.

Sorrisi, ringraziamenti per la solidarietà, voglia di fare, voglia di vincere! In questo piccolo uomo era racchiuso lo spirito che sentivo aleggiare da quando ero qui, che coinvolgeva tutti, dagli organizzatori, alle mamme, ai figli, a chi correva: piccoli e grandi, atleti e non, chi con un pettorale addosso, chi invece con una penna in mano, stando davanti al computer, registrando dati…

E io?Pronta ad entrare nel cerchio della solidarietà, start alle ore 17, dalla “postazione n. 6”, orgogliosamente indossando la maglia del volontario (con tanto di logo del Comune!), recapito telefonico del medico di ambulanza in tasca da chiamare in caso di emergenza (non la mia), pronta a svolgere il mio piccolo ruolo, con nastro e braccio teso per dare la giusta direzione ai partecipanti, seriamente impegnata a dirottare passeggini dal percorso, prima dell’imminente passaggio degli atleti.. mm, si, direi che ci stavo prendendo gusto!

Così come mi gustavo la gara, l’ammirazione per la forza con cui gli atleti del primo gruppo battevano il percorso per agguantare il trofeo ben esposto a fine gara sul banco della premiazione, come anche l’impegno di chi correva per la causa, per aiutare gli altri e se stesso, per un incontro di sorrisi, ricordo che c’era anche chi aveva portato il cane con se a gareggiare!

Alla fine saranno 280 i partecipanti, con molte persone escluse per la grande e inaspettata  affluenza!

E’ stato bello poter far parte di un progetto, sentirsi utili anche con un ruolo che avrei definito “insignificante” prima, ma che al concludersi della giornata, aveva assunto un’altra dimensione, inquadrato da un’altra prospettiva.

Tornando verso casa, mi sentivo come..una piccola vite, che tiene l’ultimo dei bulloni, ma che infondo è ugualmente necessaria per far girare bene l’ingranaggio…ahh quanto mi sentivo bene! Provare per credere! Grazie Romaltruista!

Maria Anna, 36 anni, di Roma, impiegata, una persona normale con la voglia di cambiare il mondo..scherzo, mi basta la goccia in mezzo al mare, di cui infondo il mare è fatto, no? ..:).

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2 pensieri riguardo “Un Passo

  • 3 Marzo 2016 in 12:23
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    Grazie Maria Anna, da parte dell’Associazione Sclerosi Tuberosa, per il tuo articolo!

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    • 11 Aprile 2016 in 08:27
      Permalink

      Quest’anno la corsa si terrà il 30 aprile, se vorrai venire a darci nuovamente una mano ne saremmo felici!

      Risposta

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