Donando si riceve

Maria

Da un po’ cercavo un’attività conciliabile con i miei orari di lavoro, che mi permettesse di mettere a disposizione il tempo libero aiutando le persone che ne hanno bisogno.

Grazie a Romaltruista ho avuto modo di conoscere un mondo di volontariato bellissimo e ricco di opportunità.

Vorrei raccontarvi di una delle iniziative a cui ho partecipato e partecipo ancora.

L’attività di volontariato si chiama Panini e Amicizia alla Stazione Termini, è organizzata da “La Banca dei Talenti” e si svolge tutti i venerdì.

Prevede sia la fase di preparazione dei pasti, principalmente panini e tè, sia la successiva fase di distribuzione agli amici che incontriamo in strada durante la nostra “missione”.

Io partecipo alla fase di distribuzione, recandomi verso le 19:45 al punto di incontro, presso la Basilica del Sacro Cuore, che si trova vicino alla stazione Termini ed è gestita dai Salesiani.

Sin da subito mi sono trovata bene tra i numerosi volontari che prestano servizio, respirando un’atmosfera di umanità e grande sensibilità. Mi ha colpito piacevolmente vedere tanti volontari, anche di nazionalità diverse e con percorsi di vita differenti, tutti accomunati da un unico grande obiettivo: aiutare il prossimo.

Dal primo incontro mi è stato spiegato che la loro missione non prevede solo il preparare e distribuire un pasto a chi non ha nulla, ma anche e soprattutto donare ascolto e sostegno alle persone che vivono per strada, che soffrono non solo la fame, ma anche la solitudine…e che diventano nel corso del tempo degli amici da supportare.


Dopo un momento di raccoglimento iniziale, ci dividiamo in gruppi che corrispondono a diverse zone nei pressi della stazione Termini e augurandoci “buona missione!” iniziamo il nostro volontariato serale.

Durante il tragitto si “toccano con mano” le diverse necessità degli amici che vivono per strada.

Mentre offriamo del tè caldo a un gruppo di ragazzi, uno di loro ci chiede se abbiamo delle coperte…fa ancora molto freddo la notte…soprattutto per chi ha come letto un marciapiede…
Lo rassicuriamo sulla sua richiesta, porteremo le coperte. Ci ringrazia, i suoi occhi scuri sembrano illuminarsi e sorridere. È giovane…provo una strana sensazione pensando a come passerà la notte in strada…e a come vive le sue giornate.

Ma la missione prosegue…ed ecco che incontriamo un altro amico…ci accoglie con allegria…ha voglia di parlare. Conosce i volontari, sono gli stessi volti amici che ogni venerdì gli offrono un pasto, ascolto e sostegno.

Ci avviciniamo ad un altro signore che si sta preparando per la sua lunga notte sull’asfalto di Roma…non vuole nulla di quello che è stato preparato…e non ha nemmeno tanta voglia di parlare con noi.

Accade anche questo. Anche se il fine che ci anima è offrire da mangiare, da bere, donare amicizia e conforto, non sempre le persone che incontriamo sono disposte ad accogliere i nostri buoni intenti.

E il loro stato d’animo va compreso e rispettato.

Mentre salutiamo il nostro amico augurandogli la buona notte, mi chiedo cosa gli sarà successo, cosa lo ha portato a vivere per strada.

Già, perché ogni persona che incontriamo ha la propria storia. Diverse età, diverso colore della pelle, diverse lingue e accenti. Hanno tutti bisogno di amore.

C’è chi ha tanta voglia di raccontarsi, chi preferisce il silenzio.

Proseguiamo…una signora ci chiede degli abiti e delle scarpe…un signore domanda qualcosa di morbido da mangiare, perché non ha molti denti.

Mentre ci incamminiamo verso il punto di incontro iniziale, vediamo un altro amico, ci sorride e accetta con piacere un bicchiere di tè caldo…sta leggendo il Corano e ci dice indicando il cielo che “Dio è unico per tutti”.

Rifletto sulla semplicità e, al contempo, profondità di quelle parole. Sul messaggio che vi è racchiuso.


Terminata la nostra missione, rientriamo al Sacro Cuore e ci riuniamo con gli altri volontari che hanno portato la loro assistenza in una zona diversa dalla nostra.

C’è un momento di condivisione e confronto dove ciascuno ha la possibilità, se ne ha voglia, di raccontare quello che ha vissuto durante il suo percorso serale, le proprie sensazioni, le necessità incontrate.

Poi ci salutiamo e andiamo via.

Nel tornare a casa continuo a pensare a quello che è accaduto fino a pochi momenti prima, alle persone che ho incontrato, alle storie che ho conosciuto, a cosa ha suscitato in me la serata di volontariato trascorsa. Mi rendo conto che ho smesso di pensare ai problemi che hanno impegnato la mia testa per tutta la giornata…forse perché rapportati all’esperienza di volontariato vissuta, non sono poi così importanti.

Mi sento felice. È strano perché penso di non aver fatto nulla per me stessa…non ho seguito una lezione in palestra…non ho comprato quell’oggetto che mi piace tanto…eppure mi sento felice! Molto più felice rispetto a quando ho iniziato la missione di volontariato.

Penso di non aver fatto nulla per me, ma sbaglio…perché è proprio vero che: “Donando si riceve” (San Francesco D’Assisi).

Donando una parte del proprio tempo alle persone, spesso considerate invisibili, che hanno tanto bisogno di gesti d’amore e di attenzione, si riceve moltissimo.

Da ogni loro sorriso, da ogni parola e cenno di gratitudine, dalla loro autenticità…si riceve più di quanto si possa immaginare.

E allora ringrazio questi meravigliosi amici per quello che mi hanno donato, per quello che mi hanno insegnato…sperando di aver dato anch’io un po’ di forza a ciascuno di loro, un aiuto per trascorrere le difficili giornate e nottate nelle strade di Roma.

Sperando che non si sentano abbandonati. Sperando che si sentano amati.

Grazie al gruppo di volontari de La Banca dei Talenti per l’umanità e la grande sensibilità.

E grazie Romaltruista per le splendide connessioni che è in grado di realizzare.

Maria Tommaselli

Mi chiamo Maria, sono originaria di Foglianise, un bellissimo paese campano e lavoro a Roma.

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