Ma se accadesse a me, vorrei che mi fosse tesa una mano?

Mi chiamo Annalisa, ho incominciato ad avvicinarmi al mondo del volontariato grazie Romaltruista.

È incredibile di quante persone simili si possano incontrare ed incrociare facendo attività di volontariato. È un darsi appuntamento verso se stessi e gli altri. Ascoltando le storie tra i volontari, è come rispecchiarsi nel proprio interiore, si trovano anche tanti punti in comune.

Ho voluto intraprendere questa esperienza, perché mi sono sempre detta: “Ma se accadesse a me, vorrei che mi fosse tesa una mano?”

I visi e gli occhi delle persone messe in fila nelle varie attività svolte, sono toccanti. Come ad esempio nell’ attività di: Recup o Oggi a pranzo a mensa manchi solo tu.

Ogni anima ha la sua storia. Legate tutte dallo stesso bisogno comune: “L’umanità, la gentilezza di un gesto di bisogno.”

Trovi il vecchietto gentile, nei modi di fare che ricorda tuo nonno…
Il signore di mezza età che fa pensare a tuo padre e il suo comportamento timido e i suoi modi di fare, ti fanno capire solo dai gesti che attua che ha tanto bisogno. Magari di quella frutta non di prima scelta, che forse non tutti noi saremmo disposti a mangiare.
Tutte quelle giovani donne, disposte in cerchio ad attendere il proprio turno e tu sei lì che pensi “hanno la mia età!”.
O quella signora che mentre smisti la frutta, si avvicina in modo timido, si china e ti dice: “mi vergogno di mettermi in fila, posso smistare insieme a voi?”
Ricordando per ultimo quel signore molto bisognoso e stanco di questa vita un po’amara, che chiese “Mi puoi dare due melagrana? Sai portano fortuna!”

Tutto questo fa riflettere e tocca veramente il cuore. Chi ha fame, ha anche fame di ricevere parole, gesti affettuosi che alleviano e leniscono i cuori e le menti. E’ questa la parte fondamentale, in un mondo ormai diventato troppo frenetico, consumistico e quasi cieco dei bisogni altrui.

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