Una scatola di Natale ai senza fissa dimora: una iniziativa di cuore e calore

È stato un Natale diverso. Inutile negarlo. Però mai come quest’anno ho creduto fermamente che la forma sia imprescindibile dalla sostanza. Le formalità e le convenzioni sociali ci hanno portato a compiere gesti che, nel tempo, hanno perso il peso e il senso del loro valore.

Credo sempre più che il messaggio cristiano sia altro, quanto di più estraneo si possa immaginare dallo scambio di regali, pacchi e pacchettini che, in fondo, regaliamo più per consuetudine che per sincera e profonda coerenza allo spirito della nascita di Cristo. È pur vero che le persone che ci stanno accanto, si “aspettano” il pensierino, il nastrino colorato, il bigliettino, il lustrino.

E così, mentre mi accingevo alla solita caccia al regalo originale, al pensierino unico e speciale, sentivo il bisogno profondo e viscerale per un’azione concreta. Per un regalo che non finisse a impolverarsi sullo scaffale di una casa amica, inevitabilmente dimenticato nella girandola di regali più o meno inutili, più o meno scontati.

Ho la fortuna di avere amici che, per come li conosco, non appartengono al genere di persone che si aspettano il regalo. Indipendentemente da cosa sia. La loro sensibilità non si scontra sulla forma.

Per questo, a nome di alcuni miei amici, ho consegnato pacchi dono per Natale così come li ha concepiti Romaltruista per l’iniziativa “Dona una scatola di Natale ai senza fissa dimora”: dei maglioni, una sciarpa, un vezzoso cappellino, dei libri, mascherine monouso e disinfettanti, spazzolini e dentifrici e poi torroncini barrette di cioccolata biscotti e merendine … alla Caritas San Romano Martire, così lontano da casa mia ma così vicina al mio cuore e al mio sentire, mi ha accolto il sorriso (eh sì nonostante la mascherina ed il fatidico distanziamento, il sorriso era lì, lo si intuiva e lo sentivo sul mio viso come una carezza) di Annamaria.

Impacchettare non è stato mai il mio forte ma mettere la carta regalo, un bel fiocco e un bigliettino con su scritto “Il mio augurio sincero che sulla tua strada non manchi mai il sole e che il tuo cuore sia sempre sereno” per una sorella o un fratello sconosciuto mi ha emozionato. Ho pasticciato con lo scotch, litigato con le forbici ma ero felice. Sono felice.  

Loredana Leopizzi

Sono Loredana ed ho 55 anni. Salentina a Roma da 36 anni per studio prima e lavoro poi, credo che ogni giorno di luce sia l’occasione buona per un sorriso e fare agli altri quello che vorrei fosse fatto a me. Contro ogni pregiudizio. Si al confronto e alla pacifica convivenza.

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