Un po’ per necessità, un po’ per virtù!
Mi piacerebbe parlarvi di una mattinata di giugno del 2017 quando passai due ore della mia vita dedicando del tempo al progetto ‘Dai una mano ad imparare l’Italiano‘ messo su dalla Scuola di Italiano Casa Africa Onlus insieme a Roma Altruista.

Ero un po’ incerta all’inizio più che altro perché non mi sono mai vista nel ruolo di chi insegna. In fondo l’Italiano, lo posso dire, lo conosco da una vita, posso provarci, ho pensato! Comunque sono arrivata presso la
sede, ho fatto capolino dalla porta e mi sono presentata.
Buongiorno, sono Viviana Ciufo, la volontaria. E lì risate spontanee e sorrisi, per fortuna, mi sono detta! Mi hanno chiesto che facevo nella vita. Sono una laureata in Geologia, aspirante Content Creator possibilmente
settimanale. Il Quotidiano mi stressa. Argomenti? Da discutere insieme. Ah, ero disoccupata anche in quegli anni.
Un po’ alla volta sono arrivati gli allievi, ognuno con la propria vita e con la propria storia. Ragazze e Ragazzi simpatici, alla mano, disponibili ad apprendere la nostra lingua e più o meno inseriti nel nostro paese. Tanta
buona volontà messa nello studio dell’Italiano.
Leggevano racconti, si esercitavano nella scrittura, chiedevano consigli. Uno dei compiti che dovevano svolgere, mi ricordo, era scrivere un testo a piacere come esercizio di scrittura. Sorridevamo, pensando che alla fine non eravamo tanto diversi, in fondo quando studio Inglese mi applico allo stesso modo, solo che non vivo in Inghilterra. Posso immaginare cosa voglia dire vivere in un paese diverso dal proprio di origine ma non lo posso capire nel profondo, però penso a quante volte possono aver provato una sensazione di smarrimento oppure di liberazione.
Dai loro testi scritti venivano fuori esperienze personali a volte, non per tutti. Qualcuno aveva dato via libera alla fantasia, creando racconti, qualcun altro era più realista e descriveva la realtà per come la vedeva con i suoi occhi. Una volta finito di scrivere i loro testi si sono esercitati nella
lettura, ognuno con il proprio tono di voce, la propria emozione, i propri errori. Ogni tanto mi
veniva in mente il mio Inglese e mi sentivo meno sola. Non ho potuto fare fotografie di questa esperienza, un po’ per discrezione e poi perché bisognava avere l’autorizzazione da Roma Altruista.
Le due ore erano passate, uno alla volta se ne andavano via, riprendendosi le loro vite e portandole nel mondo. Ero rimasta da sola con le insegnati, le salutai e me ne andai via anche io, con la mia vita, la mia storia e i miei errori!
Il corso attivo ancora oggi, è guidato da due insegnanti con esperienza, che vengono affiancati da volontari di diverse età e competenze. A volte possono essere due i volontari che interagiscono con gli studenti in modo che l’esperienza risulti più accogliente. Insomma Un modo per mettere al
centro la persona umana e il valore delle diverse tradizioni culturali, a partire da quelle del paese ospitante.