Altruismo in trasferta
Mi chiamo Francesca e vivo a Roma, ma per lavoro ormai da qualche anno metà della mia settimana la vivo a Milano… faccio parte della grande comunità dei trasfertisti!
Qualche mese fa ho scoperto Romaltruista e sono diventata anche io una “volontaria flessibile”: ho iniziato a ritagliarmi qualche ora per fare volontariato – cosa che ha dell’incredibile con una vita sempre di corsa e piena di impegni – e a tenermi informata su questa realtà. Proprio leggendo un articolo su Milanoaltruista ho scoperto un’attività di volontariato che ha colpito da subito la mia attenzione: si trattava di raccogliere piccoli saponi, shampoo etc dagli alberghi nei viaggi di lavoro per poterli donare alle associazioni che ne hanno bisogno. L’ho trovata una cosa estremamente semplice e che non richiede un grande impegno, ma allo stesso tempo molto utile. Mi sono venuti in mente i miei colleghi dell’ufficio di Milano che viaggiano tantissimo e sono sempre in giro per gli alberghi di mezza Europa. Così ho deciso di buttarmi e partecipare! Per prima cosa ho cercato un riferimento e-mail di Milanoaltruista e ho scritto per avere informazioni e capire come poter partecipare. Le risposte che ho ricevuto sono state molto positive e mi hanno subito arruolata per fare la raccolta.
Il secondo passo è stato coinvolgere i colleghi dell’ufficio di Milano, così ho scritto una e-mail a tutti per spiegargli l’iniziativa e chiedere la loro collaborazione. Ad essere sinceri è stato un po’ un salto nel vuoto perché non sapevo se sarebbero stati disponibili, però ci ho provato. Le risposte che ho ottenuto sono state di grandissimo entusiasmo e nel giro di un paio di settimane mi sono ritrovata con la scrivania piena di buste con il “bottino” che i colleghi mi avevano portato dalle loro trasferte. La cosa ancora più bella è stata che i colleghi delle altre sedi europee che venivano nell’ufficio di Milano, vedendo tutte quelle buste mi hanno chiesto di cosa si trattasse e hanno deciso anche loro di partecipare! Come nel domino, quando cade la prima tessera si avvia un processo di cambiamento che porta tutte le tessere a cadere.. così è successo nel mio ufficio, partendo da me tutti si sono trovati coinvolti in questa attività! Proprio grazie alla collaborazione dei colleghi sono riuscita a fare una mega raccolta che da sola non avrei mai potuto fare.
Grazie a Milanoaltruista ho conosciuto la comunità Oklahoma ed un giorno uscita dall’ufficio di Milano ho preso il tram con uno zaino pieno di quanto avevo raccolto e sono andata da loro per consegnare il “bottino”. Mi hanno accolto un gruppo di ragazzi e l’educatrice Russya (spero mi perdonerà se scrivo male il suo nome). Russya mi ha spiegato cosa fa la comunità e mi ha invitato a rimanere a cena con i ragazzi. Ho accettato il suo invito e mi sono seduta ad un grande tavolo con loro. Dopo un’iniziale imbarazzo mi sono subito sentita a casa, una di loro.
La serata nella comunità mi ha fatto tornare ai giorni della mia adolescenza ed è stata un’occasione di riflessione. Quei ragazzi vengono da realtà difficili e di sicuro hanno una vita dura, lottano per la sopravvivenza e per garantirsi un futuro migliore, però sono anche degli adolescenti con tutte le difficoltà che questo comporta… soprattutto con la voglia di sentirsi “come gli altri”. Ho sentito chi sbuffava perché il giorno dopo doveva andare a scuola e chi discuteva per un paio di pantaloni che non si trovavano. Nella mia mentalità da adulta pensavo di avergli fatto una cosa gradita portando dei piccoli saponi, però il più piccolo della ciurma mi ha detto che avrebbe preferito un Iphone… ed effettivamente se ripenso a me adolescente, anche io probabilmente avrei fatto la stessa considerazione! Lì mi sono tornati in mente gli anni della mia adolescenza e mi sono chiesta: come sarebbero stati se io non avessi avuto una famiglia ed una casa?
Con questa domanda in testa e con la promessa di tornare un’altra volta a cena per fare una torta insieme, ho lasciato la comunità Oklahoma . Al ritorno sul tram, con il mio zainetto sulle gambe ormai leggero perché svuotato del “bottino”, ho avuto occasione di riflettere su quante cose belle ed utili si possono fare solo con un paio di e-mail ed una piccola parte del proprio tempo in trasferta… in fondo basta poco per far cadere la prima tessera del domino!
Francesca – Sono nata 30 anni fa in un piccolo paesino in Umbria e vivo a Roma da 6 anni. Mi occupo di marketing in una società di consulenza e il mio lavoro mi porta ad essere sempre in viaggio. Nel tempo libero – che cerco di difendere con le unghie e con i denti – coltivo il mio lato “artistico” suonando in una banda musicale e dedicandomi alla lettura. Sono un’ambientalista convinta che prova una grandissima soddisfazione quando scopre un modo nuovo per riciclare o ridurre l’inquinamento che produce.