Volontariato felino
Siamo partiti da Parma giovedì 24 ottobre, da parecchio tempo meditavamo di trasferirci a Roma. La Valentina ed io, 2 cuori e 3 gatti.
A febbraio eravamo scesi a Roma quasi per turismo, avevamo visitato la zona della Piramide di Caio Cestio e il cimitero monumentale dei protestati. Mi ricordo che nell’occasione avevamo visto un gatto dalle dimensioni di un vitello stiracchiarsi sulla tomba di Gramsci… e c’eravamo ripromessi che –una volta stabiliti a Roma- ci saremo adoperati come volontari nella colonia felina.
Pronti-via, detto-fatto: siamo a Roma da una settimana appena e ci siamo già iscritti a RomAltruista, lodevolissima realtà sociale scoperta dalla Valentina su internet. Prima attività -ovviamente- volontariato alla colonia felina.
Scendiamo alla metro di Piramide, attraversiamo il piazzale Ostiense e -dato il largo anticipo- ci fermiamo a leggere tutte le targhe sul muro adiacente al cancello d’ingresso. Mattoni e marmi che trasudano storia.
Ad uno ad uno arrivano gli altri volontari che gestiscono la colonia: Alessandro, Luisa, Marzia, Carla, Paolo… sono tutti simpatici e sorridenti e, come spesso accade con tutte le persone con cui condividi una grande passione, sembra già di conoscersi.
Ci spiegano quali siano le incombenze da svolgere e intanto ci fanno vedere la zona.
Vicino al gabbiotto adibito ad ufficio ci sono delle casette in legno per i gatti posizionate su una deliziosa balconatura in terra, sembra un paesaggio ligure all’Italia in miniatura. Da lì, una decina di gradini in pietra portano lungo i sentieri del cimitero monumentale, dove cambiamo le ciotole e le riempiamo di crocchette. Intanto conosciamo quasi tutti questi micioni: Balù (il principe nero della Piramide), Nonnina (20 anni di gatta, occupa una cesta intera, sembra un enorme batuffolo di beatitudine), Lollipop (simpatico schizzatello con la zampa sempre pronta ad arraffare qualcosa), Ciro (l’adorabile strabicone), Bomba (nomen omen), Germano (bello massiccio anche lui), Betta (la principessa), Alice (dal suo piatto preferito). E poi ancora Fiore, Nora, Mister X, Batman, Red e tanti altri ancora.
Qui “i Pelosi”, come li definisce affettuosamente un nostro amico di Parma, si dividono le zone del cimitero, come delle bande di ragazzacci. Scodinzolano lungo le tombe monumentali di chi ha vissuto e amato questa città, così tanto da preferirla come luogo di ultimo riposo alla terra natia, la lontana Inghilterra piuttosto che la Germania o l’est Europa.
Il silenzio del cimitero e il profilo della piramide che si staglia sullo sfondo sembrano rimarcare una volta di più la veridicità di quanto scriveva all’inizio del secolo scorso Sir Pelham Grenville Wodehouse: “I gatti, come categoria, non hanno mai completamente superato il complesso di superiorità dovuto al fatto che, nell’antico Egitto, erano adorati come dèi”.
Le due ore di volontariato sembrano volare; Paolo annuncia che per la festa di Natale si vestirà da Babbo Natale e metterà in scena almeno 3 canzone famose riadattate in tema felino. Tutti non vediamo l’ora di goderci lo show. Solo -puntualizza lui- se vedete gente con frutta e verdura marcia tenetela fuori dal cancello. Risate collettive, gioia condivisa.
Prima dei saluti di congedo, guardo la piramide avvolta da una fitta impalcatura e domando quanto tempo occorrerà per portare a termini i lavori. La prima risposta è una gran risata…e chi lo sa ?? Non fa niente, lo scopriremo da noi: la Valentina ed io verremo ad accudire i mici fino al completo restauro della piramide e poi anche oltre.
Giovanni, 30 anni, avvocato civilista, innamorato della Capitale, dei suoi cieli, delle sue strade e –ovviamente- dei suoi gatti.