Cena in compagnia di fronte alla Stazione Termini

19 giugno 2013. In un angolo di Piazza dei Cinquecento, a due passi dall’ingresso della Stazione Termini, alcune decine di persone sono in fila dietro a delle transenne e aspettano i volontari dell’Associazione Roma81, in particolare il loro pulmino bianco. Altre sono sedute sul marciapiede di fronte, nonostante siano le otto di sera fa ancora piuttosto caldo. Mi avvicino ad un gruppo di ragazzi e ragazze che chiacchierano a pochi metri di distanza dalle transenne: sono i volontari di Romaltruista. C’è chi ha partecipato diverse volte al progetto “A Termini piatto ricco mi ci ficco” e chi, come me, non ha mai partecipato e si domanda come funziona. Sono parecchio curioso, emozionato.

Alle otto arriva il pulmino bianco. Scendono gli altri volontari, seguiti da Gennaro, il responsabile del progetto. Sono tutti molto gentili, disponibili e, al tempo stesso, efficienti: non c’è assolutamente tempo da perdere, ci spiegano brevemente cosa c’è da fare e assegnano in pochi minuti i compiti ad ogni persona nella distribuzione degli alimenti. Le ragazze si posizionano davanti alle transenne e passano gli alimenti alle persone che sono in attesa, i ragazzi si occupano del “servizio d’ordine” e fanno sì che la fila resti ordinata.

All’inizio ho l’impressione che tutto vada bene e non ci sia tanto da fare. Poco dopo, mi accorgo che il “servizio d’ordine” non è così semplice. Ci sono persone che tentano di passare avanti, di saltare la fila, che alzano la voce e sono pronti a discutere con te. Ci sono altre che hanno già fatto il “primo giro” e provano a inserirsi fra chi non ha ancora ricevuto nulla. In queste occasioni risulta molto difficile dire di no, agire con insistenza; fortunatamente intervengono i volontari più esperti che conoscono di più queste persone e sono in grado di risolvere la situazione.

Continuo a controllare che tutto vada bene e che la fila scorra in maniera ordinata. Forse sono troppo rigido, impacciato, troppo concentrato sul compito che mi hanno assegnato. Un paio di persone in fila mi domandano “cosa distribuite stasera, bistecca, pollo?” e scoppiano a ridere. In un primo momento non capisco, mi sento un po’ smarrito, poi scoppio anch’io a ridere. E’ come se queste due persone abbiano fatto cadere una barriera invisibile. Da quel momento, non faccio solamente “servizio d’ordine”, ma chiacchiero, stringo mani, do e ricevo abbracci. Tutto fila liscio adesso, fino a quando purtroppo non sale troppo la tensione e il servizio deve essere interrotto per qualche minuto.

Alle nove il progetto è concluso. Saluto gli altri volontari, ringraziandoli per avermi offerto questa preziosa esperienza, e le persone ancora rimaste intorno al pulmino bianco. Tornando a casa, ho già deciso che impiegherò nuovamente parte del mio tempo libero in maniera così piacevole e costruttiva, iscrivendomi a qualche altra iniziativa promossa da Romaltruista.

Francesco, 25 anni.

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