Lezioni di Vita
Il caldo è insopportabile, ti fiacca pure dentro l’anima. Prendo la metro e penso: non ce la posso fare. Ma l’amore per quello che vado a fare è più forte del caldo, della stanchezza di tutto, è come quando ci si innamora, sei pronto a superare qualsiasi difficoltà. Arrivo in tempo perfetto per la lezione d’Italiano. Trovo già lì uno dei ragazzi, che chiamerò Amim, non è il suo vero nome, ma non voglio infrangere la sua privacy. Viene dall’Iran, è un architetto venuto in Italia per fare un dottorato in architettura. E’ molto bravo, impara velocemente. Il mio Pierino arriva in ritardo, ma oggi c’è un insegnante tutto per lui che gli fa ripetere storia: le guerre Napoleoniche. Mi guarda e sorride. Non sono arrivati altri ragazzi, fa caldo, è estate, forse hanno trovato piccoli lavori per sbarcare il lunario e la scuola è troppo impegnativa e forse anche un lusso (per quanto gratis) per potersi permettere di frequentarla saltando un giorno di lavoro.
Così siamo solo io e Amim… decido che non faremo una lezione classica, oggi converseremo di quello che vuole lui. Si unisce a noi un’altra ragazza volontaria, laureata in Lingue Orientali, ha studiato il cinese e l’hindi, caspita. Giulia,si chiama Giulia, è carina, delicata, vuole anche lei offrire quel che sa a chi non ha niente se non tanta voglia di imparare. Amim ha studiato architettura in Iran, si è laureato e ha scritto dei libri sull’arte persiana. Inizia a parlare a fatica, deve mettere insieme i pensieri e trasformarli in frasi di senso compiuto, cercare i verbi giusti e i nomi giusti, si aiuta con l’inglese ogni tanto: ” io sono venuto in Italia dall’Iran perchè voglio studiare l’arte persiana before islam” Scriviamo la frase e la correggiamo e continuiamo su questo tono. Io non capisco perchè vuole studiare in Italia l’arte persiana? Mi spiega, con il suo italiano molto corretto ma faticoso, che nel suo paese non può studiare qualcosa che non sia Islam. Islamico, dico io e lui prende nota. Amim ha scritto due libri di arte, ma in Iran non li accettano perchè parla della grande Persia, dell’impero di Dario, di Serse e di Ciro, e quanta arte in quel tempo era già presente in Iran, fino a quando dal 650/ al 700 d.c. l’Iran non venne islamizzato. Lui dice: tutto diventa Islam. Ma hanno cambiato il Primo Ministro da poco, dico io, si ritiene sia più moderato del precedente. Sì, lui dice, forse lo è, ma non è quello che comanda. Il potere è nelle mani del “duce” e sorride, io capisco e non abbiamo bisogno di aggiungere altro. “Spero però che questo nuovo Prime Minister cambia qualcosa” prendiamo spunto per andare oltre l’indicativo e parliamo del congiuntivo, modo ormai morto, ma Amim è intelligente e mi segue. E’ un’azione che non è reale, potrebbe accadere ma non lo sappiamo, lui capisce benissimo. “Speriamo che possa cambiare…” e dopo che avrà finito il dottorato vuole forse rimanere in Italia, gli piace l’Italia e Roma, gli piace l’arte che qui vede e tocca con mano. Gli piace anche andare al cinema, ama il cinema serio.
A questo punto anche Piero, l’insegnante che sta con Stein, tende le orecchie è anche lui un cinefilo. Amim ama il cinema artistico e dice perchè: ogni arte utilizza dei materiali, la scultura utilizza il legno, o il marmo, o i metalli, l’architettura le pietre, la pittura i colori, il cinema utilizza i materiali e gli uomini, e l’umanità contiene tutto, è il materiale migliore che ci sia. Il cinema rappresenta la realtà, il vivere quotidiano” e i sogni, aggiungo io.
Giulia mi guarda ed è estasiata, una definizione così bella del cinema non l’abbiamo mai sentita. A lui piace Fellini, Visconti, De Sica: ladri di biciclette lo ha visto tante volte. E gli piace Apocalipse Now, lo ha sempre visto in inglese, ieri lo è andato a vedere in italiano, ha capito il 20% dei dialoghi, ma non fa niente li ricorda a memoria in inglese. I film iraniani di Mohsen Makhmalbaf e Kiarostami gli piacciono ma apprezza di più Besson, Truffaut, Herzog, Vender, Bergman e tanti altri che, confesso, non conosco. Scopriamo che ci piacciono tanti film e registi a tutti e due.
Ma con Piero condivide la passione per il cinema del regista sudcoreano Kim Di Duk ( Ferro tre, Primavera, Estate, Autunno Inverno), e con Giulia i registi cinesi e altri film incredibili. Vuole capire una frase di Apocalipse Now, me la mostra: “la guerra ci sarò ancora domani”… no “la guerra ci sarà ancora domani…” introduciamo il futuro.. io sarò, tu sarai…io avro, tu avrai, poi il futuro dei verbi non ausiliari. Scelgo amare per la prima coniugazione e lui mi chiede cosa vuol dire, to love,dico io, ah! bellissimo verbo dice e ripete: io amerò, tu amerai… E ridere per la seconda coniugazione, gli piace ridere. E per la terza? Pierino interviene: dormire… non avevo dubbi… le due ore passano senza accorgersene… e la discussione sul cinema diventa sempre più alta… io sono alle stelle. Amim deve andare e mi dice, con quegli così belli che ha, ma tu vieni solo un pomeriggio a settimana? sì, non posso fare di più. Alza gli occhi al cielo e dice: E bello fare lezione con te, mi guarda e sorride. Sento dentro i brividi dell’innamoramento. Innamorata di questa scuola, di questi ragazzi, delle loro vite, storie e culture e dell’Italiano ancora di più.
Ah dimenticavo il pezzo forte, Pierino ama i film sugli zombie ma anche quelli romantici perchè lui ama tante ragazze! io lo adoro.
Matilde
Mi chiamo Matilde, ho 57 anni e sono nata in Sicilia ma vivo a Roma da quando avevo 4 anni. Lavoro in un Ministero dei tanti romani. L’insegnamento è rimasto sempre il mio sogno non realizzato. Mentre seguivo i miei figli nei loro studi, pensavo che avrei tanto desiderato insegnare ai ragazzi che non potevano permettersi gli studi, ai ragazzi “di strada” come vengono chiamati – io preferisco chiamarli “ragazzi senza pari opportunità”.