Abili vogatori in rotta verso una fantastica meta

Paola e gli altri rematori

Elena, Cristiano, Gianluca e Simone erano lì, davanti al circolo canottieri ad aspettarmi… il loro sguardo allegro e sfuggente, il loro sorriso timido e dolce, la loro mano tesa, il loro discreto entusiasmo, trattenuto a fatica, ma palpabile e travolgente nella sua istintività e purezza erano lì, proprio per me. Bastava essere aperta e pronta ad accoglierli!
Ed io che, dopo essermi prenotata per questo servizio di RomAltruista, avevo trascorso giorni e giorni piena di dubbi, di timori e di ripensamenti, sarei stata in grado di essere utile a questi ragazzi? Possedevo le capacità e le caratteristiche giuste per loro? Non ero stata troppo precipitosa nella decisione? Cosa mi aveva spinto a scegliere quel tipo di progetto, così particolare e nuovo per me, forse un po’ troppo impegnativo, sicuramente “diverso”dagli altri? Già, perché richiedeva una partecipazione “integrale” della persona Paola, contatto fisico, ma anche e principalmente “connessione” spirituale. Metteva “in campo” molto della mia interiorità, lo percepivo, ma sentivo che volevo farlo. Con fermezza ed impazienza. Quanti timori ed emozioni contrastanti durante l’attesa! Ma non vedevo l’ora di mettermi alla prova…
E poi il giorno è arrivato! Di fronte a me un piccolo gruppo di umanità vivace, gentile, spontanea, sincera, incredibilmente affettuosa. Quante volte nella vita ci si trova di fronte a tante belle qualità umane tutte insieme, a generosa disposizione di chi sa coglierle? E poi era così facile “coglierle”, vista la naturalezza con cui loro hanno saputo “accogliermi”, mettendomi subito a mio agio! E pensare che ero convinta che sarei stata io quella che avrebbe dovuto compiere lo sforzo di mettere i ragazzi a loro agio, di farli sentire “accolti” ed accettati. Come mi sbagliavo! …E’ avvenuto esattamente il contrario: loro hanno compiuto il piccolo miracolo di riuscire a creare in pochi minuti un clima di rilassata cordialità e di collaborazione, che man mano si è sviluppato fino a creare una splendida atmosfera di affettuosa “familiarità”. Eh si, mi sono sentita proprio come a casa mia; questa è stata la sensazione piacevole, rilassante, gratificante di questa mia esperienza.
Alla fine sono stata pienamente accettata, “accolta” nel loro microcosmo, fatto di gioco e di impegno, ma soprattutto di tanto bisogno di umane corrispondenze. Lo sport praticato insieme, il canottaggio, certo fa bene al loro corpo ed al loro spirito. Ma la loro simpatia e la loro cordialità priva di malizia ha fatto molto più bene a me! E’ stato come trovarsi di fronte a dei bambini, puri perché ingenui, teneri perché privi di pregiudizi. Tutte queste qualità sembrano passate di moda, non so se perché rare o se perché nascoste. A volte preferiamo occultarle per timore di essere fraintesi, ma forse più spesso per paura di apparire vulnerabili. Per difesa ci chiudiamo nella solitudine di un egoismo improduttivo, ma rassicurante, ahimé!
Bè, Elena, Cristiano, Gianluca e Simone hanno sbloccato tutte le mie resistenze e vinto ogni mio timore. Mi hanno trasmesso gioia di vivere e di dare, ma soprattutto di ricevere! Eh si, perché mi hanno dato talmente tanto a livello emotivo ed affettivo che alla fine del mio “servizio” ho avuto la netta sensazione di essere stata inutile, di non aver fatto niente per loro, di non aver compiuto niente di “altruistico”. Mi sono sentita quasi egoista. Un paradosso. Ma avevo ricevuto talmente tanto che mi sentivo  in “debito”. E mi ci sento ancora! Che bello salutarsi alla fine della serata con baci ed abbracci e con il desiderio condiviso di rivedersi di nuovo. Ero felice e soddisfatta di essere riuscita ad instaurare un clima di armonia e di condivisione con tutti loro. Ed ero pervasa da un senso di leggerezza, che mi predisponeva ad affrontare al meglio, con più serenità ed ottimismo, la mia vita quotidiana.
Ora capisco pienamente cosa si intende con il termine “diversamente abili”. Le abilità “altre” di questi “disabili” sono incredibili e profonde. Irresistibili per la mia sensibilità. Esemplari per tutti. Terapeutiche per molti.
In un mondo di maniaci internauti e di navigatori solitari, in fuga dalla realtà o alla sfrenata ricerca di essa, consiglio vivamente un viaggio sulla canoa con questi fantastici ragazzi, perché in viaggio con loro si possono raggiungere mete impensabili ed estremamente appaganti, eppure così semplicemente… “insieme, remando!”…

Paola

Mi sono iscritta a “RomAltruista” per rispondere all’esigenza profonda di arricchire la mia spiritualità con la pratica della solidarietà e dell’altruismo. Sentendo questo come un modo più completo di vivere la mia vita come persona, come donna, come cittadina di una parte del mondo particolarmente ricca e fortunata. Con tanto da offrire sia in ambito umano sia spirituale. E’ stato come assaporare un piatto gustoso e stuzzicante, con la sensazione di non esserne mai sazia e di voler provare tutte le possibili varianti! Insomma, nel volontariato c’è tanto da fare, ma anche molto da guadagnare in termini di gratificazione e di crescita interiore… e la mia anima ne riceve grande vigore e benessere!

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