Una notte alla stazione Termini

Ci sono momenti nella vita in cui ci si sente improvvisamente poveri. Ci viene a mancare una persona cara, un figlio cresce e prende la sua strada, una storia d’amore finisce…ed ecco che si crea un vuoto. Ci guardiamo allo specchio e ci chiediamo cosa fare di tutto quel tempo che ci è rimasto tra le mani, cosa fare del nostro cuore.

Ecco, io ero a quel punto lì. Avevo avuto un progetto, che era come una casa bellissima in cui pensavo che avrei soggiornato a lungo e felicemente, invece era costruita sulla sabbia: era passata un’onda e l’aveva portata via. Mi svegliavo e pensavo alla mia povertà. Mi compativo.

Poi una mattina, invece dei soliti pensieri tristi, mi è tornata in mente una frase che avevo letto chissà quando: “Nessuno è così povero da non poter aiutare un altro”. E in un attimo ho capito cosa avrei fatto: mi sarei rimboccata le maniche e avrei cominciato ad aiutare chi aveva bisogno di me.

“Quando l’allievo è pronto, il maestro arriva”: proprio quel giorno un’amica mi ha parlato del portale laico www.romaltruista.com, un sito dove le associazioni di volontariato pubblicano i loro progetti, ai quali si può aderire nei tempi e nei modi compatibili con la propria vita quotidiana, scegliendo le cause verso le quali ci si sente più portati.

Mi sono iscritta al progetto “Panini e amicizia alla stazione Termini” e il venerdì sera mi sono presentata nei locali dove si preparavano i panini da portare ai senzatetto sul piazzale della stazione e nelle vie limitrofe. Sono stata accolta da molti sorrisi e poche parole. Mi sono messa a spalmare marmellata su una piccola montagna di panini. L’atmosfera era allegra e positiva. Eravamo parecchi e ci davamo da fare, chiacchierando di tanto in tanto. Quando tutto è stato pronto siamo andati all’ingresso della stazione con i tavolini pieghevoli, i sacchetti pieni di panini e bevande fresche. Subito tante persone si sono messe in fila, in ordine, con pazienza ed educazione. In quel momento ho sentito le lacrime che mi salivano agli occhi per la pena che provavo di fronte a quegli uomini e quelle donne che la vita aveva portato lì, ad aspettare un po’ di cibo. Poi ho guardato i loro occhi: ho visto la loro dignità, il loro coraggio, e ho sentito uno spirito diverso. Ero lì con loro e per loro: non c’era tempo di piangere, c’era da fare!

Quando tutti hanno avuto da mangiare, la serata è continuata come una piccola festa: abbiamo iniziato a chiacchierare e anche a scherzare. Perché molti, nonostante tutto, avevano voglia di ridere e di parlare di tante cose, non solo delle loro vicende personali. Così ho conosciuto Giorgia, Giuseppe, Karim e molti altri, e al momento dei saluti mi sembrava di conoscerli da tanto tempo, di essere amici di vecchia data.

Con gli altri volontari siamo tornati in via Marsala, nei locali che ospitano l’associazione “La Banca dei Talenti”, e abbiamo condiviso la nostra esperienza. Dalle loro parole e dalle loro azioni ho capito di aver conosciuto persone meravigliose, dal grande cuore, che offrono il loro tempo e la loro disponibilità con semplicità e modestia. Li ho ringraziati di avermi accolta con calore e di avermi dato la possibilità di fare qualcosa di buono.

Quando ero arrivata all’incontro non cercavo nulla per me, volevo solo lavorare, rendermi utile. Invece, tornando a casa, sentivo nel cuore una gioia che forse non avevo mai provato. Avevo ricevuto molto più di quanto avessi dato: mi ero sentita parte di un progetto più grande, di una vita piena di senso.

Fin da bambina, anche in mezzo alle disgrazie, mio padre mi ripeteva con convinzione: “Laura, non ti preoccupare, tutto va sempre per il meglio”. E’ difficile crederlo quando il tuo cuore è sbattuto dal vento come una barca in mezzo alla tempesta. Eppure a un certo punto il mare torna calmo e all’orizzonte compare una nuova terra: una nuova pagina della vita si è aperta.

Fuori dalla nostra piccola quotidianità c’è un mondo più grande, dove c’è bisogno di noi, dove anche quel poco che possiamo fare conta, dove persone in gamba si danno da fare per gli altri senza chiedere nulla in cambio, e se chiediamo di unirci a loro, aggiungono una sedia e ci fanno entrare con un sorriso, perché due braccia in più sono sempre importanti.

Ho scritto questa testimonianza perché vorrei far conoscere il più possibile il portale www.romaltruista.it e le possibilità che offre di rendere questo mondo un posto un po’ migliore, anche se si ha pochissimo tempo e nemmeno con regolarità. Le occasioni di fare volontariato sono infinite, verso le persone e anche verso gli animali e l’ambiente. Insomma, ce n’è per tutti e ancora troppo pochi lo conoscono. Condividete l’informazione!

 

Laura Bonaventura

 

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