Da volontario a capoprogetto… basta dire un Sì.

Gli organizzatori di Romaltruista mi hanno chiesto di coordinare i volontari per la Raccolta alimentare del 2 marzo.
Lo hanno chiesto a chi aveva fatto il volontario nella raccolta precedente, senza conoscerci. Romaltruista ha voluto fare da sola la raccolta in 3 supermercati, senza personale aggiuntivo del Banco alimentare. Un progetto ambizioso.
A posteriori capisco che Romaltruista ha fatto un salto nel vuoto: si è basata su perfetti estranei e ha scommesso sul fatto che non erano importanti le esperienze passate e capacità logistiche di ciascuno, ma la buona volontà nel fare del nostro meglio. E che questo sarebbe bastato per la riuscita.
Dire Sì in questa occasione è ricambiare la fiducia che è stata riposta in noi, ma anche assecondare un ottimismo di fondo. Questi piccoli atti di incoscienza, queste piccole utopie, secondo me vanno sostenute. Anche io sono una persona ottimista e tendo a pensare che le difficoltà si superano sempre. E non hanno sbagliato. La raccolta è stata un successo: ho visto coordinatori un po’ timorosi cavarsela benissimo, con impegno e fiducia, tanto cibo raccolto, nessun intoppo, clima di felicità e aiuto reciproco tra volontari e coordinatori, bei ricordi. E la sorpresa: il capo di Romaltruista ha fatto il giro dei supermercati il giorno della raccolta, per salutarci e offrirci un caffé. Fondamentale e rassicurante l’ottima organizzazione alle nostre spalle: istruzioni chiare e telefoni da chiamare per qualsiasi difficoltà.
Un bell’insegnamento. Tutti siamo capaci di fare qualcosa di più grande di quello che abbiamo fatto finora,
non servono particolari talenti, quando c’è la buona volontà e un buon supporto organizzativo. E possiamo fare grandi cose.
E forse qualcuno ora ha un po’ più di fiducia in se stesso.