Ricordiamoci dei veri valori

Veronica è iscritta a Romaltruista dal dicembre 2012, ed ha partecipato a “Maccheroni per tutti all’Ostiense”, “oggi a pranzo a mensa manchi solo tu” e “LA ronda del caffellatte e dolci” . Ci racconta com’è arrivata alla scelta di fare volontariato – si ringrazia Vittoria Massa di vivopositivo  per l’articolo


 

Soffrivo di anoressia, pesavo circa 43 kg. Tutti pensavano che stessi bene e anche io, poi un giorno: 42° di febbre e di corsa all’ospedale più vicino, in una città sconosciuta, in una vacanza che divenne un incubo. Da Soverano mi portarono a Catanzaro, era il 17 luglio, giorno del Santo Patrono della città.

Entrai in sala operatoria con 60 di massima per la pressione. Ricordo che chiusi gli occhi e vidi questa famosa luce e provai un senso di pace infinita… finché ad un tratto pensai che non potevo andarmene così, pensai che non potevano andare da mamma e papà, né da mia sorella, e dire: “Veronica è morta”! Aprii gli occhi e urlai per sentirmi viva. Fu solo un attimo, poi persi conoscenza.

I miei genitori sono stati sempre al mio fianco ed è con loro presenti che mi sono svegliata dal coma. Un risveglio difficile perché non potevo andare via dall’ospedale e una volta tornata a casa è iniziato un periodo ambiguo. Depressione post-traumatica e attacchi di panico fortissimi, ero all’ultimo anno di liceo. Sentivo che dovevo fare qualcosa per trovare pace così pregavo ma non ci riuscivo, mi sentivo vuota e smarrita. È incredibile ero miracolata eppure avevo perso la fede. Non credevo più.

Forse di anoressia non si guarisce mai del tutto e bisogna riuscire ad accettare questa debolezza, conviverci, capire che è sbagliato e che fa male. Purtroppo nei momenti di stress si è più vulnerabili perché c’è qualcosa dentro, nel profondo, che non va. Penso che riconoscere di avere un problema e accettarlo può servire per far scaturire una forza in più. Vedere il problema come da lontano può aiutarci a seguire il comportamento più corretto, perché se diventa un nemico da combattere è faticoso e nei momenti in cui non hai le forze – perché la vita a volte è dura – ricadi e il problema resta. Ora l’anoressia è un fantasma ma resta, come una ferita e sai che quello è un punto sensibile e devi averne cura, evitare di sbatterci.

Come per la dipendenza affettiva da relazioni sbagliate (che avevo), anche per l’anoressia la forza del cambiamento deve venire da chi vuole cambiare per se stesso, non per gli altri. Non esistono colpe in questo, secondo me bisogna capire le persone e se stessi e nel mio caso poi dovevo prima capire me stessa. Da dove iniziare?

Cominci a cercare per ritrovarti, per ritrovare l’armonia intorno a te e così ci ti accorgi che nel mondo ci sono tante persone che stanno peggio e cerchi di fare qualcosa. La prima cosa che ti viene da fare è il volontariato. E scopri che c’è uno scambio. Quando io aiuto gli altri, gli altri aiutano me. Scopri che in questa società si è perso l’attaccamento allo spirito, ai grandi ideali ed è questo che avevo fatto quando stavo male e soffrivo: mi ero allontanata dai valori veri.

Riscoprendo questi valori, dopo tante sofferenze, ho ritrovato le mie radici. Ho ritrovato me stessa. Avevo riscoperto l’importanza di aiutare il prossimo e di fare del bene, di rendermi utile, di servire e leggendo i libri del buddhismo mi sono ritrovata più cristiana di com’ero prima. Tutti dovrebbero leggere tutti i libri di tutte le religioni. Sono più strade per arrivare a un unico punto, a qualcosa, di assoluto e certo. Chiamalo Dio, Armonia, Universo, Energia… Non so cosa sia ma esiste qualcosa che è dentro di te e fuori di te insieme. Qualcosa che è sopra di noi, di esterno a noi e che ci abbraccia tutti contemporaneamente. Come avrete capito sono tornata a pregare e nella preghiera ho ritrovato la percezione di quell’amore infinito in cui siamo tutti fratelli e che trova nel volontariato la sua espressione.

Fare volontariato è importante. Guardare il tuo vicino e offrirgli la tua mano. Aiutare fa capire tante cose. Io cerco di andare incontro a chi ha bisogno, ad esempio, ai senzatetto. Loro che ti dicono grazie per un pezzo di pane. Loro che all’anima mia danno molto di più. Ognuno di loro, sotto a un lampione o al riparo con un cartone nella rientranza di un muro, ognuno di loro, ha tanto da dire, ha una storia. Ognuno di loro è una vita. Ed è così, riscoprendo queste vite, che ciascuno può ridare senso alla propria.

Sono vite nascoste, ogni vita è diversa e unica, e non bisogna buttarla via, così insieme ai miei compagni di corso dell’Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico, dove studiamo per l’ultimo anno, grazie al sostegno di Gabriele Lavia, abbiamo deciso di portare in scena queste realtà nascoste nel debutto che faremo verso giugno al Teatro Argentina. Storie sincere. Monologhi veri di chi ci ha raccontato la propria esistenza arrivando a vivere poi sotto i ponti per strada.

Sarebbe bello che almeno in quell’occasione tutti dessero un aiuto. Magari qualche ristorante o locale della zona vicino al teatro potrebbe aiutarci per fare avere in quella giornata un vero pasto caldo ai senzatetto e tutti magari potremmo aiutarli per donargli un vestito elegante, almeno per un giorno. Mi piacerebbe che i senzatetto, che ci hanno raccontato la propria storia, possano andare a teatro ad ascoltarla attraverso i nostri racconti e magari riscoprire se stessi come protagonisti della propria vita e… aprendo bene gli occhi… ritrovarci poi tutti a comprendere che ciascuno è protagonista anche nella vita degli altri attraverso quello che fa o non fa.

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2 pensieri riguardo “Ricordiamoci dei veri valori

  • 11 Febbraio 2013 in 15:48
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    Credo che in assoluto questa sia la più bella intensa e appassionata testimonianza affidata a questo blog! Anche io faccio parte della truppa di Roma altruista e condivido in pieno il tuo stesso spirito.
    Non soffro di anoressia, ma di altro, soffro del dolore che la vita ti impone tuo malgrado, il lutto del tuo compagno. Anche io ho perso la strada della fede, con Dio ci ho litigato, ma si può litigare con qualcuno che non esiste? No! E allora cerco altre strade per comunicarci, come dar da mangiiare a chi ha fame, aiutare i più deboli e bisognosi, confortare e donare sorrisi. E piano piano anche io sto ritrovando me stessa. Un caro saluto a te, e tienici informati quando il tuo spettacolo sarà pronto, io vorrei esserci insieme a tutti i senzatetto! Nel sito io sono perchesi. Ciao

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  • 30 Dicembre 2016 in 23:06
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    “Ricordiamoci dei veri valori… ” il titolo di questo articolo è molto suggestivo, ma il contenuto lo rende prodigioso e non poteva sfuggire ad un idealista come me.

    La vita senza ideali è vuota, ma senza altruismo è insensata perchè se gli ideali riempiono la nostra vita è la corretta interazione con gli altri che la rende reale.

    Mi farebbe piacere fare volontariato con te e condividere una piacevole esperienza.

    Risposta

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