Baobab, dove l’accoglienza è di casa

Centro BaobabCi sono persone che affidano al mare la propria vita. Migranti che anche di fronte ad un mare in tempesta, non esitano a salire su quei barconi traballanti, condotti da squali, in un mare di morte. Li ho immaginati chiudere gli occhi disperati e gettarsi in acqua, come una bottiglia lanciata lontano affidata alle onde; nella speranza di poter toccare terra, nella speranza che qualcuno possa leggerne il contenuto, il messaggio, la richiesta di aiuto. Aiuto. Help! Più guardavo quelle immagini e non so, nel mio piccolo dovevo pur fare qualcosa anch’io! Ma cosa? La risposta è stata “Baobab”.

Da centro socio-culturale il “Baobab” di Via Cupa n. 5 a Roma si è trasformato oggi in centro accoglienza per migranti, in particolare quelli provenienti dall’Eritrea. Ora l’emergenza è un po’ rientrata; attualmente si contano ottanta persone circa presenti nella struttura, struttura che in estate ne ha ospitati ben oltre 500!
Non ho trovato quindi il caos come credevo, ma un “caos calmo”. Gente che va e gente che viene a portare di tutto senza sapere dove appoggiare la roba, che a fatica trova la responsabile sempre indaffarata in giro per la struttura. Contenta di sapere che si mandano indietro i vestiti perché se n’è raccolti in abbondanza; e che il pane che ho contribuito ad affettare e tagliare a dadini era ben oltre la sufficienza per preparare la zuppa serale. Ah una cosa, non portate i kiwi perché si rischia di farli a cubetti per una macedonia da record e poi ..a loro piacciono più le mele 😉 – lo hanno scritto anche su Facebook! Battute a parte, portate piuttosto coperte per l’inverno, ne ho sentite chiederne a tutti quelli che venivano qui, servono con urgenza! Mi sento di riportarvi tutto questo, perché è come una grande casa qui, dove tutti si danno una mano.

Ringrazio la Sig.ra Rosaria per l’accoglienza e l’invito a tornare, per aver trovato un minuto per raccontarci una delle tante storie passate di qui. Una su tutte si realizzò quel giorno e mi colpì particolarmente per la sua semplicità..mi ha dato speranza, ed è questa: quattro bambini eritrei hanno chiesto di essere portati in gita quel sabato. Volevano vedere il mare..
Ringrazio RomAltruista sempre per darmi la possibilità di fare volontariato. Anche questa volta mi ha arricchito dentro.
Grazie.

Maria Anna, 37 anni, impiegata, una grande passione per i viaggi e la fotografia (adoro la mia reflex!). Poco tempo a disposizione, ma tanta voglia di dedicarlo agli altri. Sempre convinta che dietro ogni volontariato, si riceve molto molto di più, di quello che si dà.

Amici del Baobab nasce da un movimento di liberi cittadini che da mesi si stanno mobilitando per garantire i diritti dei migranti e il loro transito. Si fonda sul lavoro di tantissimi volontari e su donazioni dei cittadini.

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