Agisci con gratuità ! Quella è l’azione che non andrà perduta
Prendo il treno precedente del solito treno, per non rischiare di arrivare tardi, e invece arrivo 20 minuti dopo.
Roma è fatta così,difficile rispettare gli orari e questo mi agita un pò; dopo il treno
il tram, e anche lì tante coscienze che viaggiano chi verso il lavoro, chi ad accompagnare nipoti a scuola e chi chissà che cosa.
Ma come scendo alla piazza e già vedo le persone in fila, mi passa il disagio del ritardo e mi vado a cercare un posto in cui poter esser utile.
Io non lo so perché, però mi sento subito felice a stare, ad agire, e vedere questa situazione: persone che prendono e persone che danno, i gabbiani che volteggiano in alto ed i piccioni che si danno da fare.
Non facciamoci illusioni non è che chi dà sia migliore di chi prende.
Chi offre e serve, può farlo per mille motivi consci ed inconsci, tuttavia nell’atto di contribuire la sua azione è buona comunque, fosse anche solo perché permette che almeno per oggi, ed almeno in parte si compia qui il senso della vita.
Alcuni di quelli che prendono sono belli in carne e la pochezza di spirito farebbe dire che non c’è bisogno per loro di questa colazione.
Ma la bellezza di ciò che si fa qui, è soprattutto l’occasione di non sentirsi soli, di condividere il pasto, di avere un contatto con i più, (almeno apparentemente) fortunati o sfortunati a seconda di quale fronte si fa parte.
Quando finisce la colazione me ne vado a prendere l’autobus, attraverso il ponte sul Tevere, guardo le sue acque scorrere, non mi sento affatto migliore per quel poco che ho fatto , ma ho una gran vogliadi cantare perché questo è quello che succede quando rispondi a quella chiamata interna che ti dice: collabora per quanto poco sia! Agisci con gratuità ! Quella è l’azione che non andrà perduta!”
Andrea, 44 anni. Dopo un periodo di difficoltà orami tanti anni fa, ho iniziato a praticare lo yoga, e dopo le prime importanti esperienze e la guida di un Maestro a cui va tutta la mia gratitudine, ho iniziato ad ampliare ed approfondire il cammino intrapreso, con tutte le gioie e le difficoltà che ne sono venute. Ben presto ho realizzato che avvicinarsi allo yoga significa includere in questa ricerca ogni aspetto della propria vita e certamente l’esperienza del volontariato serve questa direzione. Sento che la vita dell’uomo per essere inscritta nella felicità, deve essere una vita di servizio: della più alta aspirazione, della propria famiglia, del nostro prossimo.