A Termini, piatto ricco, mi ci ficco!

Questa volta, invece di un articolo, pubblichiamo un reportage fotografico. Grazie a Marcello per le belle foto!

 

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Mi chiamo Marcello, 38 anni, nella vita progetto software. Sono originario della provincia di Frosinone e sono a Fiumicino da circa 5 anni. Nel mio tempo libero adoro tra le altre cose leggere e quando posso mi dedico alla fotografia sociale. Grazie a Romaltruista ho trovato la possibilità di poter fare qualcosa per gli altri secondo le mie possibilità. Attualmente mi occupo prevalentemente di attività legate alla distribuzione di generi alimentari ai senza fissa dimora. Perché lo faccio? Perché sono convinto che il valore di ognuno di noi prescinde dalla posizione sociale, dalla nazionalità, dal colore della pelle o dalla religione… e vi assicuro che il piacere di aiutare, ascoltare, parlare e veder nascere un sorriso in chi ne ha veramente bisogno, riempie l’anima.
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Un pensiero riguardo “A Termini, piatto ricco, mi ci ficco!

  • 16 Gennaio 2014 in 11:24
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    16.01.14
    Mi chiamo Andrea e ieri sera ho partecipato per la prima volta come volontario a questo progetto, e devo ammettere che è stata un’esperienza forte.

    Appena arrivo noto subito la fila di persone che attendono l’ormai famoso “pulmino bianco”. La serata è fredda, la fila già lunga, ma noto subito che ci sono altri volontari pronti a dare il proprio contributo, e questo mi tranquillizza!

    Arriva il pulmino e tutti sono pronti. Gennaro viene a salutarci personalmente ringraziandoci, ci viene consegnata la pettorina e si inizia. Le ragazze con il compito di distribuire gli alimenti, noi maschietti al “servizio d’ordine”.

    Inizia la distribuzione e noto subito che ci sono 4 persone che dirigono con autorevolezza ed esperienza la fila, parlandosi fra di loro nella loro lingua (non italiana). Sono loro che risolvono (a volte con modi decisi) le piccole “incomprensioni” che si creano in questi casi, ma mi sorprendono due episodi in particolare:

    Il primo riguarda un ragazzo che, non appena gli viene ricordato (sempre molto duramente) di rispettare la fila risponde “a tono” (sempre in una lingua che non capisco) e viene subito allontanato con fare molto deciso da queste 4 persone.

    Il secondo con protagonista una signora che, dopo aver fatto il “primo giro di ricognizione” viene spintonata da uno dei 4 affinchè rispettasse la fila, che però la signora non stava facendo in quanto era già “soddisfatta” del primo turno.

    Questa mia descrizione non vuole oscurare la bontà del progetto, che continuo a pensare sia di grande valore. Inoltre, e adesso torno nei panni del volontario, il nostro compito è stato molto marginale. Mi sono sentito poco coinvolto in quanto tutte le varie fasi del “servizio d’ordine” erano gestite da loro, peraltro in una lingua che purtroppo non comprendo.

    Mi è sicuramente dispiaciuto non poter essere di grande aiuto, ma sicuramente ci saranno altre opportunità!

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