A lezione di italiano.. no anzi, di vita!

MartaAppena laureata, ho deciso che volevo dare anch’io il mio contributo e perciò mi sono iscritta a RomAltruista, che grazie alla flessibilità degli orari e delle attività ti permette di partecipare alle attività di volontariato ma senza rinunciare a dormire la notte; in particolare in questo articolo parlerò del progetto “Dai una mano ad imparare l’italiano”.

L’idea che avevo prima di andare al centro “Casa Africa” era quella di non essere all’altezza di insegnare e quasi pensavo che mi sarei trovata in difficoltà; ma ignorando questo timore, mi sono recata al centro per la mia prima lezione.
Una volta arrivata mi sono presentata agli studenti e agli altri volontari e subito l’atmosfera si è riscaldata, l’ambiente era caloroso e accogliente.

Che dire, davanti a me c’erano persone di tutte le età dedite a imparare l’italiano e, mentre io a volte non sapevo come relazionarmi essendo la mia prima esperienza ed essendo anche più giovane di molti degli studenti, loro mi venivano sempre incontro e rendevano la lezione, oltre che interattiva, piacevole e scorrevole. In un’ora e mezza abbiamo fatto esercizi, chiacchierato e condiviso un po’ delle nostre vite, con una naturalezza che sembrava quasi conoscessi quei ragazzi da tempo.

Abbiamo studiato i verbi modali, li abbiamo coniugati e utilizzati in frasi compiute, in modo tale che ne fosse chiaro l’uso; per ogni esercizio che facevamo gli studenti volevano leggere a voce alta, ripetere le parole che per loro erano più ostiche e quando chiedevo se volevano fare qualche altro esercizio la risposta era un sì unanime ed entusiasta, insomma molto diverso da quando io ero a scuola.
Alcuni ragazzi erano un po’ più timidi e taciturni, ma tutti avevano una gran voglia di imparare, e vedendoli così volenterosi anch’io mi sentivo fortemente motivata.

Studiando con loro cercavo di capire quali erano le cose più difficili da apprendere e memorizzare e con il loro aiuto indirizzavamo la lezione a colmare quelle lacune.

Sembra una sciocchezza, ma più che essere io a insegnare a loro, erano loro che insegnavano a me. La loro tenacia e forza di volontà e al contempo la loro gentilezza e allegria, pur alcuni di loro trovandosi nella vita di tutti i giorni in condizioni precarie, mi ha trasmesso tanta forza e grinta.
Nel complesso e nel dettaglio direi una bellissima esperienza!

 

 

Sono Marta, nata a Oristano il 30 maggio del 1991 e per l’università mi sono spostata a Roma; ho studiato giurisprudenza alla Sapienza e mi sono laureata a marzo di quest’anno. A breve mi sposterò a Barcellona per lavoro, ma nel frattempo grazie a RomAltruista posso dare anch’io il mio contributo!

Casa Africa si dedica all’attività d’informazione diretta alle popolazioni africane, le quali, spinte dalla speranza di un futuro migliore, decidono di compiere la traversata verso l’Italia. Lasciano la loro terra e tentano viaggi rischiosissimi pur di raggiungere una vita più felice e fortunata. Casa Africa aiuta anche chi è già arrivato a compiere un percorso di integrazione.

 

 

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Un pensiero riguardo “A lezione di italiano.. no anzi, di vita!

  • 12 Luglio 2016 in 14:38
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    Comprendo e condivido le parole di Marta. Pur essendo ormai veterana ed avendo un’età decisamente più matura della sua, mi ritrovo pienamente in ciò che lei ha scritto. Per me è sempre una gioia incontrare i “ragazzi” di Casa Africa con i quali, al di là della grammatica e delle nozioni, si è ormai stabilito un rapporto di amicizia, calore, complicità. Persino quando cammino per strada e incontro ragazzi di colore e non, ma comunque non italiani, mi accorgo di ricercare nei loro volti i tratti dei “miei” ragazzi.
    Attualmente sono in un periodo di forzata pausa, ma a settembre tornerò con l’entusiasmo di sempre. A presto, amici!

    Risposta

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